Le mie muse ispiratrici.

Mammà.

Mette il dado un po’ dappertutto, e questo m’è rimasto nel DNA, il sapore del “dado”… mi piace, non lo nego, ma cerco di non eccedere, mai. Devo rubargli dei segreti: la ricetta della trippa, il ragù (che lo fa con tutto), il fritto (sempre asciutto e croccante, buono anche la sera), il brodino di pollo, le rape in padella, la frittata di patate, la zuppa di pane e molto altro.

La Gabrì.

Al secolo… NON VE LO DICO!!! Chi mi conosce bene sa chi è. Ha l’esperienza delle ricette più raffinate, la passione e l’amore di una donna con la  D maiuscolona e neretta, Le Chateau Gabrì è luogo di sublimi piaceri del palato e pregevoli ricette divinamente preparate. Le atmosfere sempre nobili, quasi austere ma calorosamente familiari, il “pranzo della domenica” è sempre da manuale, gli ingredienti assolutamente di prim’ordine e cucinati… nella giusta sequenza, con la dovuta perizia; la sola ouvertoure della cena o pranzo che sia è già un evento indimenticabile.

La Marianna.

Poche cose ha detto ma fondamentali: nel ragù ci vogliono TUTTI gli odori, le verdure non vanno tritate nel frullatore ma tagliate col coltello che sennò “si sdegnano”, il ragù non deve bollire, deve “pensare”… è poesia! Una musa ispiratrice anche se lei non lo sa!

Bi.

L’ospite per eccellenza, ed attenzione che l’ospite non è quello che va a cena, ma è quello che offre ospitalità, per la cena!!! Sa sempre abbinare il vino giusto ad ogni pietanza ed apparecchiare in modo sublime così che anche un uovo bollito con gli asparagi abbia la sembianza di una prelibatezza. Essere alla sua tavola è un’esperienza ogni volta.

La Sssiura Mila

Gli aromi si mettono sempre a fine cottura. Anzi, le spezie, come giustamente mi corregge! Ma la Sssiura sa il fatto suo, cucina con passione e fantasia, e ospito volentieri le sue ricette! Gradisce i miei peppers, che però è molto tempo che non glie li cucino, provvederò.

Elena

La donna del sorriso, non perché sorrida sempre ma perché si occupa anche di sorrisi! Fa bene praticamente tutto. In 50 minuti mette a tavola 6 persone con antipasto, primo, secondo, contorno, dolce. Ovviamente tutto fatto espresso, in casa, da lei stessa sé medesima con le sue manine!

Irene-Irma, detta “la castellana”

È bello vederla cucinare, una donna disinvolta, dalle forme giuste, buongustaia, impareggiabile sommelier, non aggiungo altro. Guardarla cucinare è già assaporare qualcosa di indimenticabile.

Kappa è la mia cartina tornasole. Se vuota il piatto: il livello della mia cucina è eccellente. Se lascia qualcosina: è passabile. Se smurcia e assaggia appena: ho toppato!!

La Gió fa il cimiciurri più buono del mondo che si sposa con le asade (grigliate) del Magister, ma non sa fare solo quello… Ama la cucina e la buona tavola, sa dove mettere le mani per titillare le papille gustative.

One Comment

  1. 4-30-2010

    Gli aromi??? Le spezieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

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