Ragù di polpo

o in Bonacchese: “il RagùNi di póRpo”

Ci vòle un bel polpotto da un chiletto per 3/4 persone.

Si taglia ippóRpo a pezzetti, i tenEtacoli a misura ventosa (piccoli dischetti insomma) e si metta in un tegame ben caldo senza nient’altro a rilasciare l’acqua sua, nella quale un po’ si fa bollire.
Molto iNportante: NON SALARE nulla, nemmeno il pomdoro, o il soffritto, si controlla dopo, il poRpo è sapido assai di suo.

A parte avremo messo ad appassire gli odori classici del ragù: cipolla, sedano, carota, ma poca roba.
A parte ancora la passata si pomodoro e se c’è un pochino di concentrato, una cucchiaiata, a scaldare con aglio e basilisco e qualche spezia se ci gàrba, paprica affumicata, peperoncino, du pippi di pepe verde, tre pippi di pepe di sichuan che con le cose di mare sta bene.

Si metta da parte l’acqua che il polpo a fatto e facciamolo “strinare” un pochino, prima di procedere con varie sfumature, buon vino rosso, .
Quando ben brunito aggiungere il soffritto, un goccio di acqua sua e far insaporire.
Aggiungere poi la passata e far bollire piano, lasciarlo a “pensare” come il ragùNi, un’oretta, magari di più, finché il polpo non è tenero come si desideri.
Se però avete poco tempo, a questo punto mettere tutto in pentola a pressione per una mezz’oretta dal fischio, a fuoco basso basso che altrimenti si attacca!!

Passato il teNpo necessario aprire ed assaggiare, se occorre aggiustare di sale, ma normalmente non ne serve, come scritto all’inizio.

Ottimo per condirci paccheri, mezzi paccheri, ma anche maccheroni o spaghetti!!

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