Peperoni, peppers.

Dedicata alla “ssiura” Mila, che gli piacciono i peperoni.

A me mi garbano di tutti i colori, eeeee  lo so che a-me-mi un si dice!

Quindi, insomma: ne prendo uno giallo, uno rosso, uno verde, della misura che mi c’entrano nella leccarda del forno. Se ne possono anche prendere di più, bisogna usare anche una o due teglie oltre la leccarda e aumentare le dosi dello zinzilio dove si mettono ad insaporire!

“Leccarda”, dice tutto!! Pé chi un lo sapesse la leccarda è quella teglia bassa bassa che c’è sempre in tutti i forni, quella che quando tu compri il forno tu ti dici: e questa?! Al che serve?! Ma guarda, m’hanno  regalato una teglia… ma c’ha i bordi troppo bassi! In realtà serve per raccogliere il sughetto degli arrosti che poi viene voglia di leccare, ovviamente!

Allora: si tagliano i peperoni in due o tre, dipende come sono fatti (a tre lobi o a quattro), seguendo uno schema in modo che la schiena del peperone sia ben esposta, si deve abbronzare bene nel forno. Ovviamente si tolgono tutti i semi e il gaNbo!

Si mettono con la pelle rivolta verso l’alto sulla carta da forno, sopra la leccarda, ad abbronzare per 45/50 minuti a 175 gradi, forno ventilato acceso sopra e sotto, vicini vicini alla resistenza del grill superiore. Devon un po’ sbruciacchiare, non vi spaventate, è il su bello! Se sono sbruciacchiati si spellano benissimo e si insaporiscono, il bruciato viene via tutto, fidatevi.

Abbronzati che sono, (e questi della foto sono abbronzati anche pòo) , dopo 45 minuti non di meno, anche se fanno odore di peperone all’inizio e di bruciaticchio dopo una mezz’ora buona, si mettono a soffocare in un sacchetto da congelatore, si chiudono e ci se ne scorda lì. Insomma, devono raffreddare, ma in questo sacchetto chiuso bene.

L’acquina che fanno sulla carta da forno non si butta!! Anche quella del sacchetto, dopo che li abbiamo spellati e tagliati tutti, si mette nel recipiente dove metteremo i peperoni, io ne ho uno apposta, di quelli dell’Ikea per cottura in microonde, sono favolosi, col coperchio e la valvolina, poi metterò una foto. Ci si mette anche uno o due spicchi d’aglio, gnudi, flagellati. La mattina dopo, se si fanno di sera e sono avanzati… l’aglio  va levato.

A parte, nel frullatore, si mette: il succo di mezzo limone, un pizzicotto di sale, un pizzichino di prezzemolo, pepe bianco macinato al momento, volendo anche un’ombra di pepe nero, un aroma di curry e se ci s’ha del coriandolo, po’ino. Olio d’uliva, di quello vero, a coprire e anche più, un po’, deve abbracciare tutti i peperoni.

Si frulla tutto bene bene fin quando l’olio non emulsiona e il tutto diventa di colore chiaro.

Quando i peperoni son freddati si prendono uno ad uno sul tagliere, si spogliano facile facile e da gnudi si tagliano a spaghetti sottili. Si mettono nel tegame dei peperoni e si gira un po’ che si amalghimino al sughetto olio-limone etc.

Si mangiano così, come contorno. Sono digeribili perché senza pelle, io li mangio quasi sempre di sera e dormo proprio bene.

Sennò, si possono aggiungere al pollo al curry, alla fine della cottura del pollo, senza troppo sughetto di peperoni, si fanno semplicemente riscaldare un po’ insieme al pollo.

E buon appetito, piatto pulito!

One Comment

  1. 4-30-2010

    Ma grasssssieeee 🙂

    Però faccio così: la prossima volta che li fai, mi chiami, e la foto gliela faccio io!! 😉

    (PS. Si vedono i tag degli a capo!)

    NB. Le petite Ratatouille… de Melrose?? De Barbarì, perchè io è da un pò che non passo da casa tua e tu dalla mia, eh! ;)) Ma ora la scusa è buona 😛

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